Gruppi di mindfulness a Napoli

Nel 2010, nasce la prima comunità di mindfulness a Napoli. Nella società moderna, gran parte della sofferenza è legata alla perdita di stretti e profondi legami con le persone con i quali passiamo gran parte della nostra vita, al lavoro come talvolta a casa. Il “sostegno della comunità” e il senso di appartenenza sono un sentimenti importante per l’essere umano ma di cui  di cui forse solo pochi godono.

Praticando la consapevolezza lentamente è possibile iniziare a cogliere la connessione che lega tutti noi esseri umani e, non a caso, per fiorire nella nostra pratica ci occorre una comunità, ossia di gruppi di condivisione della pratica della consapevolezza, che nel linguaggio buddhista si chiamano Sangha. Nel tempo la comunità di pratica mindfulness a Napoli ha potuto condividere e diffondere i principi fondamentli della pratica in diversi contesti socioculturali della città.

Tali gruppi sono aperti a tutti (da esperti praticanti a chi ne ha solo sentito parlare), cosicché la nostra pratica della consapevolezza possa essere più gioiosa,

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più rilassata e stabile. Con il sostegno degli altri può essere, infatti, più semplice coltivare la pace e la gioia in noi e intorno a noi; rinforzare la nostra solidità e libertà: “essere solidi nelle nostre aspirazioni più profonde e liberi dalle nostre paure, incomprensioni e sofferenze” (Nhat Hanh).

 

per info e prenotazioni: info@inmindfulness.it – cel:3286147777

 

“Le speculazioni metafisiche servono solo a teologi e moralisti.
Teologia e moralismo sono malattie dell’animo.
I grandi maestri spirituali del passato non furono né teologi né moralisti. Essi adottarono stili di vita eticamente validi”.  Jon Kabat-Zinn

“Hai mai fatto l’esperienza di fermarti del tutto,
di essere così totalmente nel tuo corpo,
di essere così totalmente nella tua vita
che quel che già sapevi e quello che non sai,
e quel ch’è stato e quel che ancora dev’essere,
e le cose come stanno proprio ora
non ti danno neanche un filo d’ansia o disaccordo?
Sarebbe un momento di presenza totale,
al di là della lotta, al di là della mera accettazione,
al di là della voglia di scappare o sistemar le cose o tuffarcisi dentro a testa bassa:
un momento di puro essere, fuori dal tempo,
un momento di pura vista, pura percezione,
un momento nel quale la vita si limita a essere,
quell’essere ti prende, ti afferra con tutti i sensi,
tutti i ricordi, fin dentro i geni,
in ciò che più ami,
e ti dice: benvenuto a casa”.

Jon Kabat-Zinn

 

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