Contesti: Mindfulness per la cura degli anziani

La Mindfulness da qualche anno fa parte anche di un armamentario di strategie terapeutiche, scientificamente provato, indicato alla cura della persona anziana. Pioniera in questo ambito è stata, senz’altro, Lucia Mc Bee, la quale, sin dal 1995, ha condotto gruppi con anziani, malati di Alzheimer e con coloro che li assistono, adeguando il protocollo MBSR alle esigenze specifiche di queste particolari popolazioni (MBEC).

I training fondati sulla Mindfulness per gli anziani si fondano, così come in altri contesti d’intervento, sull’insegnamento delle principali tecniche di meditazione: alcuni esercizi di yoga leggero, l’insegnamento dei principi della mindfulness e le condivisioni di gruppo su come integrare queste tecniche nella vita di tutti i giorni. Tale percorso è risultato essere un valido ausilio nell’aiutare i partecipanti (gli anziani, gli ammalati cronici, il personale che li assiste, i familiari e i volontari) ad affrontare e accettare la vecchiaia, il dolore e la perdita, imparando che la vita può essere vissuta pienamente nonostante la malattia.

Sono, ad ogni modo, molti i protocolli fondati sulla mindfulness per anziani e i loro caregivers (ad esempio Waelde et al., 2004; Rosenbaum, 2005; Bruce and Davies, 2005; Smith et al., 2007), e forse il risultati più promettenti derivano da un recente studio del 2012 – pubblicato da Elsevier su “Brain, Behavior, and Immunity” – in base al quale sembra che, non solo il programma MBSR possa ridurre i sentimenti di solitudine, ma finanche l’espressione genica pro-infiammatoria del sistema immunitario, in persone dai 55 agli 85 anni.

Certamente bisogna attendere ulteriori dati che confermino tali risultati, e osservare i futuri sviluppi nel nuovo campo di ricerca interdisciplinare fra “genetica” e mindfulness, ma diversi studi e ricerche sembrano, scientificamente provare che la maindfulness può essere un’utile strategia per il benessere non solo psichico ma anche fisico degli anziani e di chi di loro si occupa.

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